Stato stazionario vs Big Bang
Einstein nel 1916 formula la teoria della
Relatività Generale e le soluzioni alle equazioni indicano che lo
spazio-tempo non può fare a meno di espandersi o precipitare su se
stesso, ma, non essendo pronto per questa verità, modifica le equazioni ottenute inserendo
la costante cosmologica che permette al
modello del cosmo di restare immobile per l'eternit,à in
equilibrio fra il collasso e l'espansione.
Solo A.
Friedmann decide di risolvere le equazioni di Einstein così come sono e
prevede nel 1922, ignorato da tutti, un cosmo in espansione.
Sette anni più tardi Edwin Hubble annuncia al mondo l'allontanamento delle galassie: l'Universo non è immobile.
Nel 1927 un altro insegnante di matematica il belga Georges Lemaitre riscopre le soluzioni di Friedman e negli anni successivi, forte del risultato sperimentale di Hubble, si spinge un passo avanti fino a pensare che, se l'Universo si espande allora tutte le galassie all'inizio dei tempi dovevano trovarsi raggruppate in un punto piccolissimo, una specie di atomo primordiale. Era nata la teoria del Big Bang, ma passano quasi 20 anni prima che il Modello Standard per l'origine del cosmo trovi la sua forma compiuta.
Nel 1948 George Gamow decide di studiare cosa accade alla materia alle
densità altissime dell'universo primordiale. Se nelle stelle - ipotizza -
vengono costruiti elementi chimici a partire dai nuclei di idrogeno,
anche il cosmo giovanissimo, caldo e denso, deve essere stato in grado
di sintetizzare i nuclei dei primi elementi chimici. Gamow mette a punto
insieme ad un suo studente, Ralph Alpher, i calcoli per prevedere
l'entità di questa nucleo sintesi primordiale. E con un'ironia frequente
fra i fisici, per rendere l'evento solenne, invita il fisico nucleare
Hans Bethe a firmare l'articolo. Il 10 aprile 1948 esce su Physical
Review questa sorta di ABC delle origini. Firmato appunto con le prime
tre lettere dell'alfabeto greco: alfa, beta, gamma.
Alpher e Gamow non si limitano a prevedere la sintesi dei nuclei atomici
leggeri nei primi minuti di vita del cosmo. Assieme ad Herman, un altro
studente di Gamow, intuiscono che la radiazione termica di quell'epoca
rovente deve vagare ancora per l'Universo. Attenuata, raffreddata, ma
presente.
Ma l'idea del Big Bang piace ancora a pochi. E poi, l'idea che lo spazio
e il tempo abbiano avuto un'origine sa troppo di genesi divina. Non a
caso Lemaitre esulta, fiero del matrimonio perfetto fra la sua vocazione
di matematico e quella di sacerdote. E nel 1951 la Chiesa Cattolica
dichiara il Big Bang in accordo con la Bibbia.
E' a questo punto che appare sulla scena il grande avversario del Big
Bang. Nel 1948 vede infatti la luce anche la Teoria dello Stato
Stazionario. A proporla sono tre scienziati: Fred Hoyle, Thomas Gold e Herman Bondi.
L'idea è attraente dal punto di vista fisico ed elegante sul piano
concettuale; l'universo non solo è identico da qualunque punto lo si
guardi (Principio Cosmologico) ma anche in qualunque istante sia
osservato (Principio Cosmologico Perfetto). Non c'è evoluzione, se non
localmente. Si crea cioè in continuazione materia dal nulla che si
frappone fra stella e stella, fra galassia e galassia. Niente espansione
e niente inizio del tempo e dello spazio.
La guerra delle origini era ufficialmente aperta. Ed è proprio Hoyle che
in un trasmissione radiofonica faccia a faccia con Gamow definisce
sarcasticamente la teoria dell'avversario come la teoria del "grande
botto”: il Big Bang era stato quindi battezzato dal suo peggior nemico.
Nel 1965 Arno Penzias e Robert Wilson scoprono la radiazione cosmica di fondo a
microonde (CBMR). La teoria di Hoyle, Bondi e Gold regge a stento al
colpo: è molto difficile spiegare il perché di una radiazione diffusa e
omogenea nel cosmo, se essa non si è originata da una "palla di fuoco”. E
altrettanto difficile è spiegare la sintesi degli elementi leggeri:
secondo il Modello Standard l'elio viene costruito nei primi minuti di
vita del cosmo, mentre nella Teoria dello Stato Stazionario l'unica
fabbrica di elio possibile si trova all'interno delle stelle, ma questa
sembra in grado di fornire al massimo il 2 o 3 per cento dell'elio
presente nell'Universo.
Il Principio Cosmologico perfetto è violato, ma se l'Universo non è
eterno resta da spiegare la sua origine. E il Big Bang non può farlo:
l'istante iniziale nel Modello Standard è una singolarità nello
spazio-tempo. Un luogo evento inspiegabile dove l'energia, la densità,
la materia e la temperatura sono infinite. Insomma, non c'è modo di
scoprire il momento iniziale.