AVVENTURE IN GIAPPONE...
Una panoramica sulle tradizioni e sulla vita nelle isole del Giappone, tra curiosità e comportamenti particolari.
IL KIMONO
L'indumento tradizionale giapponese è il kimono, caratterizzato da maniche ampie e lunghe per far passare il vento e raffreddare il corpo nei caldi giorni d'estate. Realizzato tradizionalmente in seta e indossato da oltre 1000 anni, ogni kimono presenta un motivo ispirato ai simboli della cultura giapponese. Qualche esempio? Le gru rappresentano la longevità, i pini simboleggiano il nuovo anno, mentre il fiore di crisantemo indica la famiglia imperiale. Consiglio: per chi ha voglia di portare un pizzico di Oriente nella propria vita, il kimono rappresenta certamente un capo super versatile da tenere sempre nell'armadio.
La parola kimono ( 着物 ) significa “cosa da indossare”; infatti in passato questa parola veniva usata per indicare un qualsiasi abito che si indossava, senza specifiche distinzioni; oggi, invece, è utilizzata per far riferimento unicamente all’abito tradizionale.
Quando non è indossato ha una forma a T ben evidente ed è composto da vari pezzi, tutti dalla forma rettangolare; i pezzi vengono ricavati da un unico rotolo di stoffa, di seta o broccato, chiamato “tan” della lunghezza di 35cm e della larghezza di 11,5 metri; le cuciture, fatte tutte a mano, sono sempre e solo rettilinee (qualche piccola curva è presente sul colletto) e non sono presenti né bottoni né cerniere.
Una delle particolarità dei kimono da donna è che non esistono le taglie; ad esempio, per adattarlo alla propria statura si effettua una piega sulla vita chiamata “ohashori” che viene poi coperta dall’Obi (che possiamo definire come una cintura).
Le decorazioni possono essere ricamate o dipinte direttamente sulla stoffa utilizzando varie tecniche ed in base al prestigio ed alla tipologia del kimono.
I lembi anteriori devono sempre essere chiusi sovrapponendo il lato sinistro sopra quello di destra; l’usanza opposta, ovvero il lato destro su quello sinistro, è utilizzata solamente per i defunti. Oggi, i Kimono vengono indossati solamente durante i matrimoni, i funerali, le cerimonie del tè ed i matsuri, ma non è difficilissimo vedere persone, nella vita di tutti, giorni girare in Kimono, soprattutto se più anziane e magari in città come Kyoto.
Esistono molti stili di Kimono in Giappone; ognuno di si differenzia dagli altri per colore, tessuto, forma ed occasione per cui viene indossato.
I kimono da uomo seguono un unico stile e variano tra loro solamente per il colore (quasi sempre con tonalità scure come nero, grigio, blu scuro, marrone e loro sfumature, a volte con piccole decorazioni come quadretti o disegni di uccelli) e per il tessuto. Al contrario di quelli femminili, hanno le maniche più corte e cucite al corpo, ad eccezione della parte finale; non presentano nessuna piegatura in vita e l’obi viene annodato sull’anca e non sulla vita; è anche più facile che un kimono da uomo sia accompagnato da un hakama (una specie di gonna) rispetto a quelli da donna.
I kimono da donna, invece, hanno molti stili e quelli più formali sono composti da molti più pezzi (solitamente almeno 12); si può dire che indossarne uno è abbastanza difficile da fare senza l’aiuto di una seconda persona.
Come già detto, anche la colorazione è una parte importante nei kimono: oltre che variare in base all’evento in cui lo si indossa ed all’età, esiste anche una tabella che assegna un colore in base al mese di nascita: si tratta dei “colori natali” legati al mese dell’anno associati a un particolare stagionale:
- Gennaio: Il rosso intenso delle camelia, che sboccia sotto le fredde nevicate invernali
- Febbraio: Il verde giallastro dei germogli di Petasites, ad annunciare l’inizio della primavera
- Marzo: Il colore rosato dei sakura in fiore, il culmine della primavera
- Aprile: Il marrone chiaro dei ramoscelli, che sostengono i fiori durante la brezza primaverile
- Maggio: Il viola intenso degli iris che fioriscono
- Giugno: Il verde delle foglie di kuzu che vengono bagnate dalle lunghe piogge
- Luglio: Il color lavanda pallido della ruggiada di prima mattina, su cui riflettono i primi raggi del sole
- Agosto: Il rosa violaceo della Gloria mattutina (fiore) che sboccia di prima mattina per appassire con l’arrivo della sera
- Settembre: Il blu profondo dell’uva di montagna, bagnato dalla rugiada
- Ottobre: Il viola dei fiori di kikyō, uno dei sette fiori dell’autunno, che riempiono i ventosi campi autunnali
- Novembre: Il rosso dei momijji e delle foglie d'autunno, che illuminandosi dei raggi del sole donano un calore che pervade il proprio cuore
- Dicembre: Il bianco indaco che segna l’inizio delle prime nevicate