A sinistra i resti di Cassiopea A nel visibile e a destra nell'infrarosso raccolta dal telescopio Spitzer: quest'ultimo fornisce un'ottima risoluzione spettrale. 

Queste immagini permettono nel tempo di analizzare l'espansione dei resti dell'esplosione. Al momento dell'esplosione, il materiale viene espulso a velocità supersoniche. Man mano che questo materiale raggiunge il gas circostante l'onda d'urto riscalda il gas. Le zone che sono state raggiunte prima dall'onda d'urto ed hanno avuto più tempo per riscaldarsi emettono in banda X mentre quelle ancora non ancora molto calde emettono nell'infrarosso. Solo l'analisi congiunta delle immagini nelle diverse bande permette di avere il quadro completo della complessità dei fenomeni che avvengono.

Oltre che ai fenomeni di tipo termico molta radiazione radio è prodotta da radiazione di sincrotrone 

Proprio l'onda d'urto di una supernova nella galassia M822  è stata ripresa da Hubble Space Telescope: la supernova è SN 2014J, scoperta il 21 gennaio del 2014. L'immagine, mostrata nel video NASA di seguito, rivela un guscio in espansione che parte dall'esplosione stellare verso il mezzo interstellare, una eco di luce. Le immagini vanno da 10 mesi a due anni dopo l'esplosione, precisamente dal 6 Novembre 2014 al 12 ottobre 2016 e mostrano una bolla che si estende da 300 a 1600 anni luce dalla zona centrale. Si tratta di una supernova Ia, quindi non una supernova da collasso diretto di una stella di grande massa ma di un fenomeno legato alla presenza di una nana bianca che viene a superare il limite di Chandrasekhar in seguito ad acquisizione successiva di materiale ai danni di una compagna in un sistema binario





Ultime modifiche: martedì, 14 aprile 2020, 11:22