Matera e l'importanza dei radiotelescopi nella geodesia
Il Centro Spaziale di Matera, operativo dal 1994, nasce come parte della rete nazionale e internazionale di centri e teleporti operati da Telespazio, una joint venture tra Leonardo (67%) e Thales (33%).
E’ adiacente al Centro di Geodesia Spaziale dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), inaugurato nel 1983.
Insieme, i due centri costituiscono il polo spaziale
della Basilicata, dedicato all’Osservazione della Terra e
alla Geodesia Spaziale.
Dal Centro Spaziale di Matera, che nel 2009 è
confluito in e-GEOS - una joint venture tra Telespazio
(80%) e ASI (20%) - sono operate le antenne e le
infrastrutture tecnologicamente all’avanguardia
necessarie all’acquisizione, elaborazione, archiviazione
e disseminazione dei dati telerilevati dai principali
satelliti di Osservazione della Terra.
Da qui è gestita la produzione di immagini e prodotti
di geoinformazione rivolti a servizi in near-real-time
per la sorveglianza marittima e per la gestione delle
emergenze.
Dal 2012 il Centro Spaziale di Matera è una delle tre stazioni del Core Ground Segment dell'ESA per la ricezione ed elaborazione in near-real-time dei dati radar e ottici acquisiti dai satelliti Sentinel, nell’ambito di Copernicus, il programma europeo per l’osservazione della Terra.
Per l'ESA vengono svolte attività di acquisizione, elaborazione, archiviazione e disseminazione dati per diverse missioni satellitari
Per l'European Maritime Safety Agency (EMSA) vengono svolte attività di monitoraggio dell’inquinamento marino da petrolio e l’identificazione delle navi responsabili di attività illegali
Le attività di Geodesia Spaziale vengono svolte per
conto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) presso
il Centro di Geodesia Spaziale, dedicato al prof.
Giuseppe “Bepi” Colombo, una delle stazioni chiave
della rete geodetica globale e vero fiore all’occhiello
dell’Italia nel Mondo.
Tali attività includono le operazioni del Very Long
Baseline Interferometry (VLBI), un radiotelescopio
utilizzato per misure geodetiche tramite l’osservazione
di sorgenti remote quali i Quasar; quelle del Matera
Laser Ranging Observatory (MLRO), utilizzato per
determinare le orbite esatte di satelliti artificiali e
ricavare misure geodetiche ad alta precisione; e
infine quelle dell’Italian GNSS Fiducial Network
(IGFN), una rete permanente di stazioni GNSS
(Global Navigation Satellite System) costituita nel
1995 per migliorare la fruibilità del dato GPS sul
territorio nazionale.
Con il telescopio ottico dello Space Debris
Observatory vengono monitorati i detriti spaziali,
nell’ambito di programmi per conto dell’ASI e
dell’ESA.
Alcune risorse per approfondire:
Le tecniche geodetiche moderne:
l’osservazione della Terra dallo spazio qui
MEDIA INAF : L'importanza dei radiotelescopi nella geodesia qui
MADIA INAF : La deriva dei radiotelescopi : qui