I Padri della radioastronomia
Pare che Nikola Tesla (1856- 1943) nel laboratorio a Colorado Springs fu il primo
a registrare onde emesse da nuvole interstellari e da stelle giganti
rosse. Osservò nel suo ricevitore segnali ripetuti e annunciò in alcune riviste
scientifiche del tempo di aver ricevuto segnali radio extraterrestri. La
comunità scientifica tuttavia non gli diede credito e scartò i suoi dati, probilmente
perchè era prima volta che venivano fatte osservazioni di questo genere.
Fu Karl Guthe Jansky un ingegnere della Bell Telephone, a scoprire per la prima volta una sorgente radio proveniente dal centro della nostra galassia. I laboratori Bell volevano esaminare l'uso delle onde corte (lunghezza d'onda di circa 10-20 metri) per il servizio radio telefonico transatlantico e a Jansky venne affidato il compito di comprendere quale fosse la sorgente di un rumore radio di fondo che interferiva con la trasmissione della voce. Egli costruì a tal fine un'antenna ( la vediamo nella foto qui a fianco) progettata per ricevere onde radio a una frequenza di 20,5 MHz (lunghezza d'onda di circa 14,5 metri). La montò su una piattaforma girevole e ruotando l'antenna poteva individuare la direzione del segnale radio. Spese oltre un anno analizzando i disturbi radio e alla fine Jansky scoprì che provenivano dalla Via Lattea e che erano più forti in direzione del centro della galassia, nella costellazione del Sagittario. La scoperta fu pubblicata sul New York Times il 5 maggio del 1933. La scoperta affascinò molti scienziati ma dopo l'iniziale successo nessun astronomo sembrò interessato alla scoperta anche a causa del secondo conflitto mondiale distolse l'attenzione da questa ricerca.
Grote Reber (1911-2002) fu l'unico ad approfondire metodicamente le ricerche di Jansky. Affascinato dai primi risultati di quest'ultimo decise di costruire anch'egli uno strumento per ricevere le onde radio. Supponendo però che all'aumentare della frequnza avrebbe ottenuto un maggiore segnale pensò di sviluppare un ricevitore a 3300 MHz. Inoltre costruì come antenna una grande parabola per migliorare la sensibilità e la capacità risolutiva del sistema. Ai nostri tempi questa è una considerazione ovvia ma nel 1937 nessuno ne aveva mai costruita una, neanche a livello professionale.
Con montature di supporto che poteva trovare costruì una parabola da 9,6 m di diametro, con una accuratezza richiesta dalla superficie che costò moltissime ore di paziente lavoro. Il radiotelescopio venne costruito completamente a spese di Reber nel giardino di casa sua e per questo divenne famoso nel vicinato ancor prima di iniziare la sua attività di ricerca.
Inizialmente non riuscì a rivelare nulla, dovette cambiare più volte la frequenza del ricevitore scendendo fino a 160 MHz prima di cominciare finalmente a captare il segnale proveniente dalla Via Lattea. A partire dal 1943 anche grazie all'acquisto di un nuovo registratore automatico Reber migliorò la sensibilità della sua strumentazione ed ottenne una mappa dell'emissione radio della Via Lattea. Verificò l'emissione maggiore in alcuni punti precisi nelle costellazioni del Cigno o di Cassiopea e registrò anche l'emissione radio del Sole ( già rilevate da Hey nel 1942).