Becquerel, nel Febbraio del 1896, stava lavorando sull'articolo da poco pubblicato da Roentgen in cui il collega tedesco esponeva la sua scoperta dei raggi X.  Becquerel aveva notato che esponendo al sole un cristallo di uranile e posandolo poi su una lastra fotografica l'immagine del cristallo rimaneva impressionata sulla lastra. 

Becquerel riteneva che l'uranio assorbisse dal sole l'energia che poi riemetteva sotto forma di raggi X e che questi fossero i raggi che impressionavano la lastra. Proprio quando Becquerel pianificava di completare le sue sperimentazioni il cielo era stato sempre coperto, così il ricercatore aveva riposto le lastre fotografiche ed il cristallo di uranile ben avvolte da un pesante foglio di carta nera in un cassetto chiuso. La mattina del 1 Marzo 1896 però nel cielo brillava un bel sole e così Becquerel recuperò le lastre dal cassetto e con grande stupore si accorse che su di esse era ben visibile l'immagine del cristallo, senza bisogno di esposizione alla luce e nonostante la carta. Concluse che il cristallo aveva spontaneamente emesso l'energia necessaria per impressionare la lastra.

Becquerel si rese anche conto con successivi esperimenti che la radiazione emessa dall'uranio non era della stessa natura dei raggi X: questi infatti non venivano deflessi da un campo elettrico mentre la nuova radiazione che lui aveva scoperto si. Becquerel, per caso, aveva scoperto la radioattività


Successivamente Pierre e Marie Curie iniziano a studiare i raggi Becquerel per cercare di capire se altri materiali, oltre ai sali di Uranio, possedessero la capacità di emettere spontaneamente  radiazione. Dopo aver esaminato una grande varietà di minerali, riescono a isolare due nuovi elementi instabili aventi la proprietà di emettere radiazioni spontanee.

Nel 1898 i coniugi Curie battezzano "Polonio" il primo dei due elementi, avente la particolarità di emettere radiazioni con intensità quattrocento volte superiore all'uranio e "Radio" il secondo, il quale ha una radioattività 900 volte più intensa dell'uranio. Dunque l'emissione di raggi Becquerel è una proprietà di svariati elementi pesanti, ossia di elevato peso atomico A, di cui l'Uranio è solo un esempio. A causa però delle scarse conoscenze sull'atomo era però difficile formulare ipotesi sulle cause e sulla natura della radiazione emessa. 




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