Alte grida e lamenti, pianti di disperazione e parole di compianto si levano dalle mura della città di Evandro: è morto il giovane figlio del re, il prode Pallante, che ha dato eroicamente la vita per aiutare Enea e i suoi compagni. Il vecchio re così parla abbracciato al feretro del figlio: ricorda che Pallante aveva promesso di essere prudente, rimpiange di non essere partito lui stesso per la guerra perchè ora il figlio vivrebbe e sarebbe lui a essere riportato a casa esanime. A Enea chiede solo la giusta vendetta per una morte crudele e ingiusta, che ha stroncato una vita nel fiore degli anni.
Si celebrano così solennemente le sacre esequie, con sacrifici e doni funebri...
finchè l'umida notte volge il cielo trapunto di stelle lucenti.