Il Proemio dell'«Eneide» rispetta i canoni proprie delle opere epiche e comprende le due parti irrinunciabili di tale sezione, denominate rispettivamente
- PROPOSITIO vv. 1-7: viene definito l'ARGOMENTO del poema, indicando il PROTAGONISTA, il ruolo del FATO, i LUOGHI, l'IRA di GIUNONE e le sue cause, il LIETO FINE
- INVOCATIO vv. 8-11: si propone una riflessione sul rapporto tra uomo e divinità, mostrando come il volere degli dei determini la vita degli uomini
Vengono inoltre già individuati i temi alla base del poema stesso:
- la concezione dolorosa della vita (vv. 3-5)
- l'orgoglio di appartenere alla stirpe di Roma (vv. 6-7)
- il destino di Roma, scelta dal Fato per dominare il mondo intero (v.2)
- il motivo della PIETAS e le ragioni della persecuzione di un VIR PIUS
Da sottolineare il fatto che VIRGILIO prenda la parola in prima persona:
IO CANTO
mettendo in primo piano se stesso e la propria creatività, a differenza di Omero che chiedeva alla Musa di cantare.
D'altra parte, le prime due parole dell'incipit, ARMA e VIRUM, indicano chiaramente le due parti fondamentali del poema:
- parte iliadica: le imprese guerresche di Enea nel Lazio
- parte odissiaca: le dolorose avventure per terra e per mare di un uomo profugo per volere del Fato
aggiungendo a queste lo scopo celebrativo: la fondazione di una stirpe da cui avrà origine la città destinata a diventare CAPUT MUNDI, ROMA