4. Analisi candidato transiente 6


L'analisi è iniziata selezionando il transiente 6 di cui ci siamo occupate.

Osservando i dati della tabella, abbiamo constatato che la fonte osservata era un possibile candidato transiente perchè i valori di energia nel DET_ML totale superavano il valore minimo di 60 keV. Poi abbiamo deciso di selezionare solo lo strumento PN tra i tre strumenti che lavoravano in simultanea,  poichè era l'unico che riportava quantità di energia accettabili (circa 70 keV).

Abbiamo selezionato una banda di energia compresa tra 200 eV e 500 eV, in quanto i valori energetici rilevati erano piuttosto bassi.

Dopodiché abbiamo osservato l'immagine.




Questa è l'immagine che abbiamo ottenuto: una sorta di scia luminosa a forma di poligono rilasciata da una fonte molto luminosa evidenziata dal cerchio giallo.

Abbiamo utilizzato lo smooth per ottenere una qualità migliore e osservare meglio il nostro candidato.


Immagine filtrata del transiente 6


Per capire cosa avevamo trovato abbiamo analizzato la curva di luce. Considerando una zona di background (evidenziata dal cerchio verde e che corrisponde al fondo strumentale) ci siamo inoltre assicurate che lo spazio circostante non avesse interferito con la nostra fonte di raggi x o ne fosse stato addirittura la causa.

Come dimostrava l'immagine, ad un certo istante dell'osservazione, si era rilevato un notevole picco di energia che appariva sospetto in relazione al resto del grafico e al background.



Per poter osservare in modo più chiaro la situazione abbiamo ingrandito il grafico, notando che effettivamente la curva di luce della sorgente assumeva valori di energia esorbitanti in un lasso brevissimo di tempo.


Arrivate a questo punto dovevamo solo capire se il nostro candidato poteva essere davvero un transiente (e se si che cosa), oppure individuare la vera origine della scia luminosa.

La nostra prima ipotesi era che il candidato in realtà non fosse altro che un UFO, ovvero un oggetto volante non identificato, poichè non era possibile che in un tempo cosi breve un corpo celeste creasse una scia simile.

Ci siamo avvalse di Simbad, un programma che conteneva tutte sorgenti a raggi x scoperte fino ad oggi, per vedere se il nostro transiente fosse gia stato osservato in precedenza. 

E questo era il risultato:


Infatti l'oggetto più vicino distava 2 arcmin.


Cos'era allora il nostro transiente? Un ufo? 

In realtà dal grafico seguente, che indica di quanti arcosecondi si sono spostati i telescopi, abbiamo capito che l'anomalia che stavamo studiando era dovuta ad un movimento improvviso del telesopio stesso. Infatti è possibile che un pixel del CCD sia stato abbagliato per un istante causando una perdita di coordinate del cielo e una successiva rotazione dello strumento.

La parte del grafico da cui abbiamo tratto queste conclusioni è detta "Change in position angle" e considerandone lo zoom si nota una effettiva variazione di posizione.





In conclusione dopo un primo momento di euforia per le nostre scoperte, abbiamo realizzato che non eravamo di fronte ad un ufo ma solamente ad una anomalia di XMM-Newton.


Gaia Marzi, Sara Crippa, Alessia Cotroneo.